GRAMSCI, LAFORMA DELLA MEMORIA

un filmstudio di Paolo Isaja, Maria Pia Melandri
produzione: Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico,
Roma, 1998
realizzazione: Cinema Ricerca
post-produzione: Unitelefilm
supporto originale: film e video f.v.
durata: 53′
distribuzione: Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico
(Via F.S. Sprovieri, 14 – Roma, tel.065896698 – 065896508; fax 0658331365;
e-mail: aamod@tin.it; sito: www.aamod.it)

39° Festival dei Popoli, Firenze 1998, Vetrina Italiana, Premio Planete per il miglior documentario italiano; Merano TV Festival, 1999, Evento Speciale.

 

 

 

La cinematografia di Gramsci, quella in cui possiamo trovare la sua immagine su pellicola, è limitata a una decina di secondi di documentario muto del 1922. Due sole inquadrature rinvenute nell’Archivio di Stato di Mosca, grazie all’occhio esperto di Paola Scarnati che ha saputo riconoscere, fra gli altri personaggi, la figura e il volto del trentenne Antonio Gramsci (ma potrebbe esistere altro materiale…).

Su Gramsci esiste invece un discreto numero di opere, realizzate nei modi più diversi: film, film televisivi, documentari, interviste, docu-drama, anche un cartone animato, Abbiamo visionato una trentina di opere, dal famoso spezzone di Mosca di 10 secondi fino allo sceneggiato televisivo di oltre 5 ore. Dal documentario classico a quello politico, o di propaganda come si diceva, dall’inchiesta televisiva al programma educational, dalla semplice intervista al cartone animato, fino al film classico, tutto il ventaglio dei vari possibili tipi di comunicazione audiovisiva è risultato presente nell’archivio.

Nel realizzare Gramsci, La forma della memoria si è allora preferito porre mano a uno studio dei diversi modi di approccio audiovisivo all’argomento, utilizzando gli aspetti biografici del personaggio o la ricostruzione storica dei tempi, in funzione di elementi informativi su supporto audiovisivo, atti a un confronto mediale.

Ne esce uno studio sulle diverse forme della memoria trasmesse con i mezzi audiovisivi, nonché una possibile riflessione su come questa memoria prodotta con i media si relazioni alla memoria sociale globale, prodotta con l’intera gamma dei modi della comunicazione.